Cultura

Ressa al cinema per il Violetta Day

Schiere di giovanissime spettatrici nei cinema per la proiezione-evento da tutto esaurito.
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Con la musica nel cuore, i cinema si sono tinti di «viola», per «4 V-Lovers only», l’evento-musical dedicato a «Violetta», amata serie tv targata Disney.

Le teenager italiane, e bresciane, lo aspettavano con trepidazione. Sia le proiezioni di sabato sia quelle di domenica sono sold out da tempo. «Violetta» è la prima comedy drama Disney, una serie internazionale ambientata a Buenos Aires, in una scuola di canto e ballo. Una scommessa per i produttori, dallo straordinario successo. Protagonista, la bella e talentuosa teenager argentina che dà nome alla serie, come tradizione vuole.

Con un cuore che, appunto, batteva a ritmo di musica, visibilmente emozionate - accompagnate da mamme, zie e qualche papà - schiere di bambine e ragazzine hanno invaso le multisale. E il-colore-viola è di fatto diventato la cifra estetica del momento.

Alla Oz in città, ad esempio, Camilla e Sabrina, 14 anni, con creatività hanno autoprodotto la maglietta per l’evento (sebbene anche quella del merchandising ufficiale sia andata a ruba), disegnando la mitica «V per Violetta» sul cuore, rigorosamente con pennarello viola.

Con il look da vere fan, raccontano di aspettarsi «svolte e nuovi personaggi» dalla nuova serie, in partenza a giugno su Disney Channel e lanciata, nei cinema, proprio con questo evento. «Violetta è bella, generosa, canta e balla divinamente bene, sa essere una vera amica, trasparente» affermano all’unisono le fanciulle, come del resto tutte le estimatrici del personaggio interpretato dalla brava Martina Stoessel.

«Soprattutto, Violetta ci fa inseguire il nostro sogno, per il modo limpido con cui esprime la sua passione» osserva Sofia, insieme al suo simpatico gruppo di amiche. Dalla scuola media Franchi, che frequentano, sognano di volare, in futuro, allo «Studio 21» di Buenos Aires. In effetti la serie è adatta a un pubblico cosmopolita, costruita sui valori fondamentali, buoni, come l’amicizia, l’amore, la sana competizione, quella sportiva, che fa crescere. «Nulla, nella vita, è regalato o facile: Violetta e i suoi amici invitano a dare il meglio di noi stessi, a lottare per le nostre vocazioni» sintetizzano felici le ragazze al termine del film, sulle note della nuova canzone «Hoy somos más». Ma una voce si leva e rivela, per i suoi 9 anni, già un certo spirito critico: è quella di Maria Elisabetta, in sala con la cara amica Sofia e le mamme. «Violetta mi piace in quasi tutto. È troppo dura con Tomás, dovrebbe rispondergli con più gentilezza». Al cuor non si comanda, al bon ton sì, cara Violetta: parola di una piccola fan.

È, peraltro, solo un attimo, perché è impossibile per tutti non restare contagiati e coinvolti dai colori e dalle scenografie di carattere fumettistico; dalle note, dai ritmi sprizzati dallo schermo. Ed è la musica il vero collante della storia (una bella lezione di spagnolo, tra l’altro) e del legame affettivo con lo spettatore, per i testi, i contenuti in cui, a specchio, i giovanissimi possono identificarsi. Del resto, cd e dvd sono andati a ruba e tutte le fan ormai ballano «hip hop» sui video di Violetta. «Il momento più bello nelle puntate è quando cantano e ballano». Le gag e gli sketch, ricchi di un’ironia «pura, semplice, lontana anni luce da certa volgarità» - come osserva una mamma -, costruiscono un ritmo vivace e brioso. Reso da un incalzante montaggio alternato.

I momenti karaoke e i quiz per veri «V-Lovers», ieri, interrompevano la puntata rendendo il gioco interattivo e gradito alle vibranti voci bianche. E se il girato mostra una tecnica post-moderna, si nota nei contenuti - tra intrecci e tòpos - un certo richiamo alle serie anni ’80 con protagonista Cristina D’Avena. Dove la levità non è sinonimo di superficialità.

Alessandra Stoppini

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