Cultura

L'inno trash di Sebax dedicato a Expo 2015

E' diventato virale il video del rapper Sebax dedicato a Expo, un tormentone trash lanciato in rete
Sebax Expo
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Che cosa non si farebbe per un clic. O meglio: per 26mila e passa visualizzazioni in cinque giorni. L’idea di Stefano Fumagalli, giovane brianzolo all’arrembaggio, è stata semplice: prendi Expo 2015, argomento da mesi sulla bocca di tutti, farcisci il sandwich di polemiche con il trash, ingrediente tanto temuto quanto caro al chiacchiericcio da web. Si ottiene così il perfetto junk-food della rete, che al posto di Big Mac porta il nome di «Milano è Expo».

Il video, che da qualche giorno sta impazzando sui social, si propone come inno alternativo per l’esposizione universale, a fianco di quello ufficiale, il «Sorriso della vita» di Andrea Bocelli. Un binomio alquanto originale, visto che il contenuto principale della clip musicale firmata Sebax è fatto di ballerine in pieno look «Non è la Rai» che indossano minigonne nere luccicanti e body colorati, in un inconsueto matrimonio tra Bollywood e la tv commerciale degli anni ’80/’90.

Tra un balletto e l’altro, spunta anche il rapper. E dal fondo con Duomo, Scala e pure Albero della Vita salta fuori l’uomo vitruviano di Leonardo, pure lui danzante, con le braccia che si muovono simili a tentacoli. Anzi no, fanno la ola: per Expo 2015. In rete è stato messo anche un tutorial per imparare i passi del ballo.

Scherzano o fanno sul serio? Il video può davvero diventare l’inno di Expo? Di primo impatto il puzzo di bufala sembra evidente, eppure la rete confonde. Il Cittadino MB, quotidiano on line di Monza e Brianza, per esempio, riporta affermazioni di Fumagalli che sembrano davvero credibili. Così come credibile sembra il contenitore che le presenta. Si parla addirittura di un incontro con il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia e dell’esibizione al Padiglione Italia (quando sarà pronto, s’intende), insieme a Bocelli.

Ovviamente basta una telefonata all’ufficio stampa di Expo per capire che la prima impressione è quella che conta e che si tratta effettivamente di una libera iniziativa del ragazzo brianzolo, decisamente non istituzionale. Fatto sta che il trash di Sebax, almeno per un attimo, il dubbio lo lascia.

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