Cultura

Il blues di Nicol a The Voice

L’emozione del palco del talent di Raidue per la 18enne di Cazzago San Martino
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«Non puoi immaginare mamma che cosa significhi salire su quel palco». Il palco è quello del talent show canoro di Raidue, «The Voice of Italy». L’emozione, intensa, tanto da non trovare quasi le parole per raccontarla, è quella di Nicol Manenti, diciottenne di Cazzago San Martino, capelli turchini, una voce blues in un fisico minuto.

Nicol, una passione per il canto sin da giovanissima, mercoledì sera, puntata d’esordio della terza edizione di The Voice, condotta da Federico Russo e Valentina Correani, si è esibita davanti ai coach, J-Ax, Noemi, Piero Pelù, Roby e Francesco Facchinetti. Per la sua performance, ha scelto «I Put a Spell on You», brano di Annie Lennox nella versione cantata da Joss Stone. E dopo la prima tappa delle blind audition, le audizioni «al buio», Nicol ha scelto di entrare nella squadra di Noemi.

È la mamma di Nicol, Monica, a raccontare le sensazioni della figlia sul palcoscenico del talent. «Io, mio marito Giovanni e una zia abbiamo accompagnato Nicol a Milano e abbiamo assistito alla sua esibizione. È stata un’emozione fortissima».

L’amore di Nicol per la musica - la giovanissima bresciana è diplomata al Cfp alberghiero di Clusane - nasce nell’infanzia. A sei anni - pure la sorella Debora canta, la passione per le sette note insomma è una... questione di famiglia - entra nel coro del suo paese in cui resta fino all’età di undici anni. Poi dopo una pausa dalla musica, studia canto con Veronica Gasparini e in seguito con Anna Gotti (che ancora oggi è la sua insegnante) all’Accademia Vocal Power Italia. Nel suo carnet ci sono i podi di una cinquantina di manifestazioni, tra cui la vittoria, l’anno scorso, del Premio «Mino Reitano», festival della canzone italiana dedicato ai giovani talenti al femminile che si tiene al teatro Antonio Belloni di Barlassina, in Brianza. E ora l’avventura di «The Voice».

 

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