Cultura

Finistère: pop ai confini del mondo

La band con componenti di Brescia, Bergamo e Milano alla prova del disco d'esordio, registrato al Tup
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«Abbiamo iniziato a pensarlo ed a scriverlo come un album acustico. Poi aggiungi l’elettrica, un pedale, un altro pedale...». «Alle porte della città» è il disco d’esordio dei Finistère. Un «supergruppo», perché formato da membri di altre band lombarde che, a vario titolo, hanno animato la scena indie del Nord Italia.
 
Carlo Pinchetti, voce e chitarre, è bergamasco ed è ancora nei Daisy Chains. Il milanese Matteo Griziotti, cantante e chitarrista, viene dai Merci Miss Monroe. Il bassista Gianni Danesi (altro orobico), anni fa ha militato nei Clincker Portland. Matteo Greco, ultimamente di stanza a Brescia, è stato batterista dei Cheap Mondays. Il legame con la Brescia-indie sta anche nell’origine, visto che l’lp è stato registrato al Tup Studio di Pier Ballarin, Brown Barcella ed Alessio Lonati. E pure nei contatti, visto che Carlo è coinvolto nella direzione artistica del club bergamasco Edonè, che da anni chiama a suonare gruppi della nostra provincia.
 
Un retroscena sul disco? «Inizialmente i Finistère dovevano cantare in inglese - racconta Pinchetti -. Poi, un giorno, Matteo mi dice: "Proviamo in italiano. Diamoci una settimana per girare i testi nella nostra lingua"». Detto, fatto. Quel giorno i Finistère hanno cambiato rotta per sempre. Il risultato sono undici tracce in cui i songwriter scoprono per la prima volta il «piacere e la libertà di scrivere nella nostra lingua». In «Alle porte della città», afferma ancora Carlo, «parliamo di storie a sé. Descriviamo situazioni. Cerchiamo di essere profondi pur rimanendo in superficie». Il suono «è pop, ma non troppo. Quando abbiamo scritto le canzoni avevamo in mente Dandy Warhols, Black Rebel Motorcycle Club e Yuck. Ma anche i Dirty Pretty Things del secondo album». 
 
Finistère, per chi non lo sapesse, è «un dipartimento della Bretagna. La parte più estrema della Francia - afferma ancora Carlo -. Significa anche fine del mondo, fine della terra per come era conosciuta. Il nome l’ho proposto io. Sono innamorato di quel luogo. Agli altri l’idea è piaciuta subito». Il disco uscirà ufficialmente dopodomani, sabato, su etichetta Costello’s Records. Attorno a questa release c’è già l’attenzione dei «guru» della scena indie italiana, alcuni dei quali hanno inserito «Alle porte della città» nella lista dei prodotti da tenere d’occhio in queste settimane. L’album è stato presentato il giorno dell’uscita all’Ohibò di Milano (sorge in via Benaco, se servisse un altro legame con Brescia...). Sabato primo di novembre, i Finistère giocheranno invece in casa all’Edonè.
 
Daniele Ardenghi

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