Cultura

«Danza & Danza», balletto protagonista al Grande

«Étoiles» internazionali e tanti connazionali espatriati sono stati protagonisti del premio «Danza & Danza» al Grande.
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Bastava il passo a due da «Dame aux Camelias» di Nuemeier interpretato dalle star di Stoccarda Friedemann Vogel e Maria Eichwald (guest alla Scala) per giustificare il biglietto del Gala di sabato sera organizzato al Grande dalla rivista «Danza & Danza» per l'assegnazione dell'omonimo premio.
Le due étoile, che hanno ricevuto il riconoscimento, un gioiello Airoldi, come migliori interpreti hanno infatti chiuso la serata lasciando il pubblico senza respiro per il trasporto e il carisma (anche per i lift e gli allongée da capogiro impeccabili, ovvio) con cui hanno trasmesso tutta la passione e la disperazione dell'ultimo incontro tra Marguerite e Armand.

«Che bella Brescia, è piena di angoli magici», ha dichiarato Vogel più tardi, nel foyer, al Giornale di Brescia, entusiasta anche del teatro Grande, «amazing», cioè magnifico.
E il sovrintendente del nostro teatro, Umberto Angelini, è stato il primo ad essere chiamato sul palco per ricevere il premio «in qualità di operatore culturale e divulgatore della danza».

«Ringrazio i sostenitori, la Fondazione, e tutti i membri del Cda che mi permettono di lavorare con totale libertà nel più sano rispetto reciproco», ha commentato Angelini. Poi è stato il turno di un altro artista di casa nostra, Valentino Zucchetti, premiato tra i giovani «italiani all'estero». Il ragazzo, impegnato a Londra con uno spettacolo, non è potuto venire (ha però inviato un video di saluto con alcuni estratti del suo repertorio che la dicono lunga sul suo talento). A ritirare il suo gioiello è venuta la mamma, che ha fatto sorridere la platea: «Valentino è un "maniaco" del balletto. È così da quando aveva quattro anni!».

La premiazione, si capisce, ha allungato non poco lo spettacolo, che ha fatto assaggiare al pubblico artisti e stili non comuni, incluso il Katak interpretato dall'anglo-indiano Aakash Odedra. Straordinario, per esempio, il passo a due di Federico Spallitta (altro emigrante premiato) con Soraya Beatriz Bruno con quell'inizio in cui i ballerini disegnano geometrie con le mani per poi volare in un crescendo acrobatico di forte impatto. Tra i giovani, ha conquistato anche il napoletano Rosario Guerra (lavora a Stoccarda) con l'assolo «I found a fox», ho trovato una volpe, dedicato ironicamente al direttore della sua compagnia. Una variazione (su musica rock) fatta di movimenti spezzati rapidissimi. Molto originale e applauditissima.

In prima nazionale, si è visto anche il drammatico «B/olero», un Ravel riarrangiato che non ha fretta di raggiungere il celebre clou finale: miglior coreografia 2012 grazie all'interpretazione di due teatralissime danzatrici dell'israeliana Batsheva Dance Company. Ma ce n'è stato per tutti, anche per gli amanti del classico più puro che si sono goduti l'accattivante «Sylphide» di Alessia Gay (premio interprete emergente), il bel passo a due da Grieg, creato dal direttore del Maggio Fiorentino Francesco Ventriglia e «Gymnopedie» di Roland Petit con gli allievi dell'Accademia della Scala, premiata per i suoi 200 anni di vita.
Laura Magnetti

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