Cultura

Cek Franceschetti: da Pisogne a New Orleans

Il bluesman che studia le radici del genere sarà ospite di un festival sul Mississippi. Poi, un mese «on the road»
Cek Franceschetti one man show
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Cek Franceschetti stacca un biglietto di ritorno per casa sua. No, il bluesman non sta per riabbracciare Pisogne dopo una lunga assenza. È il contrario: volerà a New Orleans, sua patria d’elezione, dove si esibirà - unico artista europeo nella line up - al «Downriver: Mighty Mississippi River Festival», manifestazione blues che debutta nella città della Louisiana. Lo farà grazie alla collaborazione della label bresciana Slang Music di Giancarlo Trenti, organizzatore del «Nave Blues» e pure cittadino onorario di New Orleans, che con Cek Franceschetti ha dato inizio ad uno scambio di artisti fra la città sul Mississippi e l’Italia. 
 
Franceschetti suonerà sabato 13 settembre al locale Old U.S. Mint and French Market. «Partirò già martedì 9 - racconta il bluesman pisognese -. Mi esibirò da solo, con la chitarra. La chitarra resofonica, per la precisione. La mia nuova, immensa passione. Proporrò un repertorio a metà tra i classici del blues anni Quaranta e canzoni che ho scritto io». L’esperienza americana di Cek non si esaurirà con il festival.
 
«Mi fermerò a New Orleans per circa un mese - prosegue il musicista -. L’obiettivo è quello di trovare il maggior numero di occasioni per suonare. Mi metterò per strada a fare il busker, cercherò concerti nei localini, serate "a microfono aperto" dove ogni musicista si può esibire. D’altra parte, più o meno, faccio così anche in Italia. Io sono il "re dei localini". Credo che potrò trovarmi bene a New Orleans, che di questo genere di posti è il regno». 
 
Franceschetti ha già assaggiato l’atmosfera live americana nel 2009 con i Cek Deluxe, trio con cui suona da tempo e con cui sta preparando un nuovo disco. A proposito di prossime uscite: «A New Orleans spero di fare incetta di idee, sonorità e suggestioni per il mio nuovo album da solista...».
La foto di questo articolo è stata scattata da Adriano Siberna. 
 
Daniele Ardenghi

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