Viaggio nel quartiere dove rifiuti (e odori) si moltiplicano

In via Monte Grappa i residenti lamentano la presenza invadente dell’immondizia
RIFIUTI E DISAGI
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A bocca aperta (ma a naso chiuso): in via Monte Grappa c’è la sorprendente moltiplicazione dei cassonetti. Passati, da un giorno all’altro, da tre a cinque, con annesso olezzo arrivato in forze e amplificato dalle temperature di un tipico luglio cittadino.

Un piccolo record di cui i residenti farebbero volentieri a meno. «Già nelle scorse settimane - spiegano - la situazione era difficile: adesso qui non si respira più». E non ne capiscono il motivo: «Abbiamo telefonato più volte ad Aprica per segnalare i forti odori, ma anche la presenza di scarafaggi e ratti. Ci hanno sempre risposto che avrebbero preso nota». E dopo la nota? «Poi non fanno niente».

Fino a qualche giorno fa, quando sono «rotolati a valle», spostati dalla vicina via Bezzecca, altri due cassonetti. E il risultato è tutto da respirare: «I clienti che vengono a pranzo - dice Anna Morselli, del Bar Montegrappa - scappano, perché non è possibile mangiare con un tanfo simile. Noi teniamo accesi gli incensi e spruzziamo i deodoranti per gli ambienti, ma non c’è niente da fare, l’odore rimane».

Provare per credere: l’aria è pesante anche quando tira un po’ di vento. E in questi giorni è un sollievo che non capita spesso. «Non è salutare mangiare all’aperto in queste condizioni» dice Fabrizio Valotti. Gli fa eco Camilla Zini: «Abito al piano terra, proprio di fronte ai cassonetti, e l’odore si sente che è una meraviglia. Ho persino trovato degli scarafaggi in camera da letto. Non si può vivere così».

 All’incrocio con via Campo di Marte si trova anche una pizzeria, con diversi tavoli all’aperto: la convivenza con i (molti) cassonetti rappresenta una difficoltà non da poco per chi vive o lavora da queste parti, in una zona che pure è immersa nel verde, proprio a due passi dal parco.

Oltre all’inciviltà di chi butta i rifiuti dove non dovrebbe, abbandonandoli spesso a terra, raccontano i residenti, i disagi sarebbero amplificati dalla minore frequenza dei passaggi di Aprica: «Prima non avevamo problemi. Con l’avvio del nuovo sistema di raccolta - aggiunge Anna Morselli - passano di rado, perché i cassonetti ci mettono di più a riempirsi. L’odore, però, arriva subito».

Per questo nella zona qualcuno avrebbe già iniziato a raccogliere le firme per tornare alla «normalità». Ma dai residenti oltre alle lamentele arriva pronta anche una proposta. A formularla è Giancarlo Rigonini: «Vicino a Campo Marte ci sono spazi senza case intorno, non si possono mettere tutti lì?». Chissà che i cassonetti non voluti finiscano per migrare. Di nuovo.

 

 

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