Sala scommesse in via Cremona, no del quartiere

Il Consiglio di quartiere intende continuare la sua azione sollecitando i residenti a manifestare la propria contrarietà
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 A prendere l’impegno di manifestare le preoccupazioni e le proteste dell’intero quartiere contro l’apertura dell’ipotizzata sala scommesse in via Cremona, al numero civico 44, è l’intero Consiglio di quartiere che si è riunito per informare sullo stato dell’arte alla luce anche di una risposta in proposito della Questura di Brescia.

Ha fatto sintesi di una situazione che ha allarmato moltissimi residenti - che osservano i lavori e le dotazioni che vengono alloggiate nei locali che si trovano a pochi metri dal semaforo con via Sostegno e via Savoldo - il presidente Giacomo Sandrini che dopo aver chiesto lumi al Questore con una raccomandata ha ottenuto, come si diceva, una risposta, seppur generale, in sole ventiquattrore. 
«La situazione è presto spiegata - ha esordito aprendo la seduta del Consiglio di quartiere -: dopo aver interpellato l’Ufficio vigilanza commerciale del Comune abbiamo appreso che da via Donegani non è stata rilasciata alcuna autorizzazione in assenza di richiesta.

La Questura ha precisato, invece, che essendo la legge regionale chiara, la distanza minima di 500 metri da luoghi sensibili, quali la parrocchia di Santa Maria della Vittoria e della scuola materna di via Zanelli, è applicabile solo per i giochi d’azzardo denominati slot machines e non per le sale scommesse». Nel presupposto, quindi, che nella nuova attività che dovrebbe aprire i battenti con il nome di «Gold Bet», non vengano installate le slot, l’autorizzazione potrebbe essere una conseguenza naturale.

Rimangono le perplessità tra i consiglieri che ben ricordano la battaglia dell’intero quartiere per impedire una sala giochi poco più avanti in via Cremona al numero 70. Battaglia allora vinta perché non c’erano i requisiti necessari a superare legge e regolamento comunale. «Certo, nutriamo il dubbio che oltre alle dotazioni di prenotazione scommesse in rete - ha continuato il presidente Sandrini - possano trovare spazio anche slot e videolottery. Per questo chiediamo un’analisi approfondita soprattutto perché in contrasto con le esigenze di sicurezza in un simile contesto socio-abitativo e alle ridotte distanze dai luoghi sensibili».

Il Consiglio di quartiere intende continuare la sua azione sollecitando i residenti a manifestare la propria contrarietà anche attraverso una petizione da inoltrare alle autorità competenti.

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