Piove sempre di meno: il grafico degli ultimi 10 anni a Brescia

In città tra novembre e gennaio sono caduti solo 95.4 millimetri di pioggia. Nello stesso periodo a cavallo tra 2008 e 2009 furono 363.
Cala il livello delle precipitazioni anche in città - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
Cala il livello delle precipitazioni anche in città - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
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La pioggia delle ultime ore non basta. Ci vorrebbe ben altro per invertire la tendenza: dopo 26 giorni di assenza di precipitazioni, la situazione siccità non è cambiata.

Campi brulli, bacini in sofferenza, inquinamento dell’aria: la situazione - comune, con qualche differenza, al resto della provincia - suscita preoccupazione. Uno scenario dalle sfumature drammatiche, come dimostra il bilancio del 2018 e come sostiene da tempo il climatologo Luca Mercalli: la Pianura Padana diventerà arida come il Pakistan.

L’ultima precipitazione registrata a Brescia - modesta, di 4,6 millimetri - risale infatti al 20 dicembre 2018. Ed il trittico novembre-dicembre-prima metà di gennaio è molto più secco dello stesso periodo dello scorso anno. Infinitamente più secco, invece, se si considerano i dati di 10 anni fa. Prendendo in esame centraline di misurazione a campione in quattro punti strategici della provincia e in città, i dati mostrano una situazione omogenea (l'arco temporale analizzato è il trimestre tra novembre e dicembre).

Piove meno rispetto allo scorso anno e sensibilmente meno rispetto ad un decennio fa. I dati ci sono stati forniti dall’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente). Quelli relativi a Brescia sono stati misurati all’Itis Pastori (viale della Bornata). Sono stati presi poi in esame i numeri provenienti da Manerbio per la Bassa (centrale di via Dante); Capo di Ponte (via Briscioli) per la Valcamonica; Bovegno (Ponte Zigole) per la Valtrompia; Odolo per la Valsabbia.

Il grafico qui di seguito mostra visivamente la discesa in picchiata dei millimetri di pioggia sul Bresciano.

 

 

In città, dal 1° novembre 2018 al 14 gennaio 2019 sono caduti soltanto 95.4 millimetri di pioggia, mentre l'anno scorso le precipitazioni si erano attestate a 152,7 millimetri. Dieci anni fa (novembre 2008-inizio gennaio 2009) si erano registrati 363 millimetri. Quasi il quadruplo di quest’anno. Prendendo in esame dicembre, colpisce il rapporto tra il volume delle precipitazioni del 2018 e quelle del 2008: 10 anni fa era caduta una quantità di pioggia sei volte e mezza superiore.

Stessa tendenza in provincia. A Odolo, ad esempio, basta concentrarsi sul mese di novembre per notare che l'acqua caduta nel 2018 è quasi undici volte inferiore rispetto a quella che cadde nel 2008.

 

 

La scarsità di piogge mette in affanno anche i laghi bresciani, tranne il Benaco. Il polso dei serbatoi idrici è tenuto da Aipo e Consorzio dell’Oglio. E se non è piatto, il polso, poco ci manca.

L'indice di riempimento del lago d’Iseo è solo al 29,3%, mentre l’Eridio è addirittura al 5,5%. Ma «il lago d’Idro è un caso a sé - sottolineano ancora da Aipo -. Ha un invaso molto piccolo e in tre giorni di pioggia si riempie». Sull’Eridio, poi, dovrebbe partire a breve la cantierizzazione per le nuove opere di regolamentazione, che porteranno al lago più volumi e, di conseguenza, più «relax» per la stagione estiva. 

E il lago d’Iseo? Non sono rose e fiori: «Siamo sotto la media del periodo», asserisce il direttore del Consorzio dell’Oglio, Massimo Buizza. Perché se il Garda sta raggiungendo un’altezza idrometrica superiore rispetto alla media (ieri era a quota 109,3 cm, a fronte degli 89,9 di media), il Sebino è a 11,3 centimetri, con una media di 56,7: «Questo perché dal 29 ottobre nel bacino del fiume Oglio non è praticamente arrivata acqua piovana - sottolinea Buizza -. Da circa sessanta giorni siamo con livelli di precipitazioni inferiori ai 15 millimetri giornalieri. Anche le temperature non sono propriamente normali e dal punto di vista ambientale, oltre che da quello delle risorse idriche, questo potrebbe rappresentare un problema».

 

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