Piazzale Arnaldo, 35 anni dopo l'attentato

Il 16 dicembre 1983 otto etti di esplosivo da mina scoppiano in una pentola a pressione sotto il porticato di piazzale Arnaldo.
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Otto etti di esplosivo da mina scoppiano in una pentola a pressione sotto il porticato di piazzale Arnaldo. Nel vile attentato perde la vita Bianca Gritti Daller, insegnante di tedesco, mentre le schegge feriscono una decina di persone. L'allora brigadiere dei carabinieri Giovanni Lai, nel tentativo di spostare l'ordigno, è ridotto in fin di vita, ma si salva dopo una lunghissima permanenza in ospedale. Era il 16 dicembre 1976.

L'appuntamento istituzionale di commemorazione si è tenuto venerdì pomeriggio, davanti alla targa posta sul fatidico colonnato dove 35 anni fa era esploso l'ordigno. Erano presenti alla cerimonia il maresciallo Lai, i rappresentanti delle autorità militari e delle Associazioni d'Arma, della Casa della Memoria, della Prefettura, di Comune e Provincia.

Dopo la deposizione della corona di alloro, il sindaco Adriano Paroli ha posto l'accento sul recupero della memoria di un evento che ha rischiato di cadere nell'oblio. «Un attentato - ha detto - non solo alla vita della vittima, ma anche alla civiltà di una città più volte ferita nel profondo».


 

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