Metro in provincia coi prolungamenti via tram

Brescia Mobilità valuta i prolungamenti via tram con Castegnato, Gardone Valtrompia e Rezzato.
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Un sistema integrato di mobilità ha bisogno di tempi certi, in sostanza fonda il proprio successo sulla competitività che lo premia rispetto ad altri mezzi di trasporto, l’auto in particolare. La metropolitana di Brescia in tal senso è esemplare: la comodità ne ha decretato il successo. Ma sarebbe un grave errore considerare chiuso il capitolo della mobilità bresciana con la realizzazione di un percorso a «elle» di 13 chilometri per 17 stazioni. Per dare significato compiuto all’investimento del capoluogo c’è un «mondo» da intercettare, che è quello dell’hinterland.

Valerio Prignachi, presidente di Brescia Mobilità, ha chiaro il concetto che, seppur in base a conteggi di massima, ha già un conto da presentare alla programmazione del sistema del trasporto pubblico bresciano: collegare il metrobus alla provincia (esclusa la linea Lamarmora-Fiera) potrebbe costare circa 250 milioni.

Tanti in termini assoluti, pochi se si pensa che con tale importo si realizzerebbero tre direttrici: la connessione Brescia-Castegnato-Iseo; quella dal Prealpino a Concesio o, meglio, a Inzino di Gardone Valtrompia e, infine, il prolungamento del metrobus (in superficie) sino a Rezzato. Sono tre capitoli di uno sviluppo ineludibile, a meno di non svilire il nuovo concetto di mobilità entrato ormai a far parte del dna dei passeggeri del metrobus.

«Il nostro modello - dice Prignachi - ovviamente non è quello di Parigi o Toronto, ma guardiamo con interesse a Strasburgo o Salisburgo. Rappresentano modelli urbani simili al nostro, in alcuni casi il sistema centrale è costruito attorno ai tram, noi abbiamo un modello che potrebbe integrare il "tram-treno" con il metro». «A prescindere dal dibattito del tempo, oggi dobbiamo prendere atto che la scelta della metropolitana è stata coraggiosa e innovativa. Disponiamo di un sistema gerarchicamente qualificato che funge da traino. Fermarsi a questo punto significherebbe trasformare un grande investimento in un problema, un sistema indefinito, non compiuto. Perché di sistema ingrato parla anche il Piano Provinciale dei Trasporti».

Nel dettaglio i capitoli fondamentali attorno ai quali ragionare e magari trovare le ricorse anche in seno alla Ue sono quattro. Tasselli preziosi di un progetto che punta ad utilizzare un mezzo competitivo quasi quanto la metropolitana, ovvero il tram.

Castegnato-Brescia-Iseo Costo stimato: 30 milioni di euro. «La recente introduzione dell’orario cadenzato e simmetrico e l’utilizzo di materiale rotabile rinnovato sulla linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo mostrano le potenzialità del servizio di linea», dice Prignachi.Il progetto prevede la deviazione (tecnicamente complessa) di tutto il traffico ferroviario della Bs-Iseo-Edolo sulla nuova percorrenza Bornato-Rovato. Quindi l’instradamento dei convogli sulla linea storica Milano-Venezia fino alla stazione di Brescia. Questo consente la trasformazione della tratta Bornato-Brescia in tramvia, ad esclusivo servizio dell’area urbana, compresa la realizzazione del secondo binario in corrispondenza dei luoghi ove si incroceranno i convogli.

Brescia (Prealpino)-Concesio Costo stimato: dai 150 ai 200 milioni di euro. La soluzione più «banale» sarebbe quella di potenziare il servizio autobus, ma non è certo la più competitiva. «I bus - dice giustamente Prignachi - si devono confrontare con il traffico». Il prolungamento della linea metropolitana cittadina fino a San Vigilio (Concesio Nord), al fine di intercettare il traffico al crocevia tra la provinciale triumplina e la SP19 non può passare dalla metropolitana in sotterranea (ci vorrebbero più di 700 milioni). L’idea alternativa è quella del tram, con un prolungamento addirittura sino a Inzino. «Oltre al completamento del sistema integrato viabilistico-metropolitano - spiega il presidente di Brescia Mobilità - tale realizzazione costituisce una concorrenziale alternativa all’automobile, liberando così da parte del traffico la Triumplina». In questo caso però c’è un percorso da definire in collaborazione con i Comuni. «Siamo disponibili al dialogo», aggiunge Prignachi. In questo caso ci sono dei fili da tessere, sapendo che la soluzione in galleria condannerebbe il tram della Valtrompia a fare la stessa fine dell’autostrada, ovvero a un niente di fatto.

Sant’Eufemia-Rezzato Costo stimato: 70 milioni. Il prolungamento della linea metropolitana cittadina fino a Rezzato, al fine di servire il centro abitato e intercettare i flussi di traffico allo svincolo di Brescia Est, della Provinciale 11 e della 45bis non presenta problemi logistici particolari, anche se il costo (parcheggi compresi) non sarà inferiore ai 70 milioni di euro.

Claudio Venturelli

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