«Lottiamo per Debora e Emma» padre si incatena in tribunale

L'uomo manifesta dopo la morte della figlia, incinta di 7 mesi, e della nipotina che portava in grembo
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Una protesta composta e piena di dignità. Ma che proprio per questo colpisce. Un uomo solo, un padre disperato, che si è incatenato al cancello del tribunale con un cartello appeso al collo: «Stiamo lottando per Debora e Emma». 

La vicenda è stata rapidamente ricostruita dal personale della Digos della Questura, intervenuto insieme alle Volanti, non appena l'uomo è stato notato. Si tratta di un 55enne, nato a Brescia ma di casa a Mairano, che nel 2010 ha perso la figlia, al settimo mese di gravidanza, e la bimba che portava in grembo.

Secondo quanto riferito dall'uomo alla Polizia, con cui ha collaborato da subito, i medici dell'ospedale dove la giovane donna era stata ricoverata, non avrebbero fatto tutto quanto in loro potere per salvare madre e bimba. Nella vicenda giudiziaria che si è dipanata negli ultimi 5 anni sono state presentate in aula perizie con pareri opposti redatte dai consulenti delle parti fino alla richiesta di archiviazione della scorsa settimana. Episodio che ha scatenato la protesta del 55enne.     

Solo la scorsa settimana il legale dell'uomo, incontrando la stampa, aveva annunciato iniziative dimostrative. 

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