«Il giornale e qualcosa da bere»: nuove regole per le edicole

Novità in arrivo per edicole e rivenditori di giornali. Nel decreto la possibilità per le edicole di vendere anche bibite e alimenti
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Novità in arrivo per edicole e rivenditori di giornali. Il nostro è stato il primo Comune a stabilire un riordino del sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica, in base alla delibera regionale di luglio 2015. Le future modifiche sono state presentate in Commissione commercio e turismo e saranno nei prossimi mesi allo studio dei consiglieri.

Cambierà la pratica di accesso all’esercizio, passando dall’attuale Scia (segnalazione certificata di inizio attività) alla richiesta di autorizzazione al Comune, che dovrà redigere un piano di localizzazione dei punti vendita. A tal proposito in Commissione è stata presentata la mappatura delle edicole cittadine: sono 130 gli esercizi totali, di cui 98 esclusivi e 32 misti.

La maggior parte dei chioschi si trova nel centro, anche se la distribuzione nelle varie zone è piuttosto omogenea. Il monitoraggio ha portato tra l’altro alla revoca di dieci licenze mai utilizzate. «Il rapporto tra distributore e venditore è di tipo privatistico - spiega Marco Colosio, dirigente del Settore commercio -, per questo il primo può rifiutarsi di vendere la stampa al secondo, se non ne ha convenienza. Ma l’autorizzazione va data in base al libero mercato, quindi ci siamo trovati esercenti che erano in possesso di licenza da quindici anni senza aver mai venduto un giornale».

Altra svolta del decreto è la possibilità per le edicole di vendere anche bibite e alimenti non deperibili confezionati, emettendo in questo caso lo scontrino e con Scia da trasmettere alla Asst. Del riordino si parlerà però seriamente solo a novembre.

 

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