Case popolari, duemila domande per soli 350 alloggi

L'ultimo bando per l'assegnazione di case popolari è riuscito ad accontentare soltanto un sesto delle richieste
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Una casa, per favore. È quello che hanno chiesto in più di 2mila, nella speranza di accaparrarsi un tetto a prezzi popolari. 

Lo hanno chiesto all’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale (Aler) e al Comune: una casa, per favore. 

Molti lo hanno chiesto per l’ennesimo anno consecutivo, «che mica è la prima volta che ci proviamo a scalare la classifica» chiariscono. La classifica è la graduatoria della povertà: o, per essere «politicamente corretti», la graduatoria che mette in fila le richieste secondo parametri specifici. 

Entrarci - in graduatoria - «è semplice», la difficoltà semmai sta «nell’accaparrarsi i posti in alto, che significa poter traslocare». 

Durante l’ultimo bando ci hanno sperato in più di 2mila, insomma. E gli enti hanno risposto «con quel che potevano», mettendo cioè sul piatto tutto il patrimonio immobiliare disponibile in quel momento: circa 350 alloggi. Un sesto rispetto alle domande.

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