Amianto e scarti: il fosso «è una discarica»

L'episodio a Castenendolo: dopo la segnalazione di alcuni cittadini avviate la bonifica e l’indagine per trovare i responsabili
Così appare il fosso di via Boni a Castenendolo - © www.giornaledibrescia.it
Così appare il fosso di via Boni a Castenendolo - © www.giornaledibrescia.it
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Amianto e scarti di materiali edili: è quanto affiora da quello che resta di un fosso che un tempo fungeva da «spartiacque» tra due terreni ad uso agricolo.

A dare l’allarme, un mese fa, è stato un cittadino che spesso si trova a passare in quella fetta di campagna di Castenedolo, deturpata dall’abbandono abusivo. Da allora si è messa in moto la Polizia locale al lavoro, insieme all’Ufficio ecologia, per definire verifiche e contromisure.

Nel dettaglio, il deposito incontrollato di rifiuti che si protrae per circa 300 metri, seguendo l’antico corso del fosso, caratterizza l’area situata tra l’intersezione di via Bruno Boni e la strada bianca rivolta verso i campi che segnano il confine tra il territorio di Castenedolo e quello di Rezzato.

«A seguito della segnalazione - spiega il comandante della Locale, Enrico Masi - abbiamo effettuato i controlli necessari per individuare con esattezza l’area interessata e per quantificare l’entità del problema. Gli accertamenti proseguono per stabilire l’esatta tipologia dei rifiuti e le corrette modalità di smaltimento. Inoltre è stata aperta un’indagine per identificare gli autori degli abbandoni e per capire tutte le responsabilità del caso».

Concluse le operazioni preliminari in capo ai vigili, il testimone passerà al Comune, che procederà con un’ordinanza. «Se si dovessero riconoscere delle responsabilità individuali - spiega l’assessore all’Ambiente Giulio Barbetta - le spese per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti saranno addebitate ai singoli. In caso contrario, a pagare sarà il Comune: ciò significa che l’intera collettività dovrà farsi carico della situazione. Per scongiurare emergenze come questa, è necessario chiamare in causa il senso civico». A fare eco all’assessore è il comandante Masi: «Se la segnalazione fosse arrivata prima, non solo dai cittadini ma soprattutto da proprietari e conduttori dei campi, si sarebbe potuta limitare l’entità dell’abbandono indiscriminato di rifiuti, riducendo così la portata delle conseguenze che ne deriveranno». 

 

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