Storie

Studiare business tra 30mila cinesi

L'esperienza di Martina Fanelli, 19enne di Calcinato
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«Un’esperienza fantastica. Grazie alla quale ho potuto conoscere persone stupende, che non smetterò mai di ringraziare». È così, con parole semplici e grande entusiasmo, che Martina Fanelli descrive il periodo recentemente trascorso in Cina, durante il quale ha avuto l’opportunità di frequentare l’Università di Ningbo, approfondendo lo studio della lingua e della cultura locale già iniziato in Italia. Una fascinazione, quella per l’Oriente, che per la diciannovenne di Calcinato nasce durante il percorso formativo al liceo linguistico Don Milani di Montichiari.

«Sono partita a inizio settembre, ancora diciottenne, inizialmente un po’ spaventata da questa esperienza che avrei affrontato non sapendo bene cosa aspettarmi e cosa avrei trovato - racconta -. In effetti, noi italiani qualche pregiudizio l’abbiamo: tutte le persone a cui dicevo "Vado a studiare in Cina" mi chiedevano stupiti perché avessi scelto proprio questo Paese! Una volta arrivata, ho capito però che si trattava appunto di pregiudizi infondati. Ho incontrato infatti persone squisite e insegnanti molto disponibili, in particolare il rettore della facoltà di business, il professor Xiong De Ping, la moglie, professoressa Shen Zhao Hua, la professoressa Zhou Qin e un caro amico di mio padre, il signor Gu Qihao, che mi sono stati molto vicini, supportandomi sempre».

Martina, per quasi sei mesi, ha vissuto all’interno del campus universitario, unica italiana insieme a circa 30mila studenti cinesi, ed è stata inserita alla Facoltà di Business, frequentando lezioni in inglese e cinese di Business English, Monetary banking, Paper writing, International finance, Economics, Trade professional English, Chinese language e Chinese Culture. «La vita al Campus non è mai stata monotona e con i compagni di classe ho stretto facilmente amicizia - prosegue

Martina -. È capitato spesso di collaborare in occasione di lavori di gruppo e consumavamo sempre insieme i pasti alla mensa del campus. Ho avuto poi la fortuna di legarmi sin dal primo giorno ad un gruppo di amiche (Beibei, Jiali, Haling, BingKung) con le quali ho condiviso tutti i momenti di studio, di svago - in Cina non si esce mai la sera tardi ma nel fine settimana passeggiavamo in centro oppure organizzavamo cene (la cucina è molto diversa rispetto ai locali che possiamo trovare in Italia) - e i viaggi, a Capodanno siamo state per esempio nella città di Xitang. È stata una bellissima esperienza - conclude -, non solo didattica (ho raggiunto il livello 4 del HSK test di lingua), ma soprattutto di vita. In questi mesi ho potuto capire più a fondo la cultura cinese vivendo a contatto con i ragazzi e partecipando con loro alle feste tradizionali».

Martina ha così «dato l’avvio ad un percorso che potrebbero seguire altri studenti italiani». E il futuro? «Probabilmente sarà all’estero, mi piacerebbe lavorare in ambito manageriale, magari in un hotel. E non escludo affatto di tornare in Cina…».

Chiara Corti

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