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BMW 328 Kamm-Coupé, dall’oblio alla Mille Miglia 2010: il fascino indiscusso di una replica 'doc'

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E’ targata ‘MPF19H’ e tra l’81° Concorso d’Eleganza Villa d’Este e l’ultima Mille Miglia ha scosso ed inebriato più petti che una bella donna.

Stiamo parlando della mitica “BMW 328 Kamm-Coupé”, la vettura che partecipò alla fortunata spedizione tedesca alla Mille Miglia del 1940, restituita all’oblio del tempo dall’opera certosina di ricostruzione realizzata in anni di lavoro dalla “BMW Mobile Tradition” che sulla scorta di una serie di documentazioni l’ha ricostruita ex novo.

Già, del tutto ex novo. Ma trattandosi di una replica fatta dalla Casa costruttrice la cosa non deve choccare i puristi.
La replica è stata dichiarata e come tale non è una copia o un falso, ma semplicemente una replica.

La cosasingolare è che ha corso l’ultima Mille Miglia, anche se a Flero (Bs), nel corso della serata organizzata dal locale Auto e Moto Club sul tema dei calendari, i vertci Aci, proprietari del marchio Mille Miglia, hanno pubblicamente confermato che per la  328 Kamm-Coupé è stata fatta un’eccezione di carattere storico-culturale, una deroga al regolamento, tanto che il coefficiente da attribuire alla macchina era 1, indicazione che invece pare disattesa dalla classifica stilata a fine gara che alla vettura numero 93, indicata come modello da un laconico 'BMW 328'  attribuisce non solo la data di costruzione del 1939 ma anche un coefficiente di 1.60 . Ovviamenet la sua posizione in classifica è insignificante ai fine di una qualunque valutazione.

In altre parole la replica, a cui era stato assegnato il numero '93'  non avrebbe mai potuto vincere la Freccia Rossa di regolarità.

L’idea è stata avviata nella metà degli anni Novanta: allora si realizzò una sorta di manichino che riprendeva la linea aerodinamica dell’auto di cui si persero le tracce dopo la guerra.
Fu grazie ad un collezionista di fotografie di Monaco che si riuscì ad avere immagini originali dell’auto, da cui con un sistema di scannerizzazione di elementi di quota certa si poterono ricostruire tutti i particolari dell’auto.


Le immagini finirono nello scanner degli specialisti del design della Casa, poi lavorando con la geometria tridimensionale, col cad ed il cam, una fresa a cinque assi trasse da un enorme pane di espando compresso la sagoma dell’auto.
Fondamentali le quote certe, come le ruote ed i finestrini, il diametro dei fari, la sagoma delle frecce. Da li, di fatto, si ricostruirono tutte le geometrie e le quote.

 Uno chassis originale di una ‘328’ fu allungato di venti centimetri e dopo la costruzione del traliccio del telaio con tubi in alluminio (al posto dell’elektron) da 20 mm l’idea cadde in stallo.

Fu poi grazie allo stabilimento ed alla tecnologia della BMW di Lipsia che l’idea riprese sostanza e si pensò a replicare l'intera macchina. Restituire al museo Bmw un pezzo mancante.

Nella Meisterschule si fecero le dime del modello di espanso e nacque il modello di carrozzeria visibile nel museo della BMW di Lipsia.
Parallelamente BMW Classic decise di completare il lavoro in vista della possibile partecipazione alla Mille Miglia 2010 (di cui la Casa è sponsor). La scelta della Bmw cadde sul restauratore che aveva già ripristinato le 328 Touring Coupè e della Mille Miglia Roadster, ossia René Große di Wusterwitz/Brandenburgo.

Il tecnico fece una seconda dima in legno dell’auto partendo dal modello fresato  e si avviò la saldatura dei tubi del telaio mentre si avvio la costruzione del rivestimento della carrozzeria battendo le lamiere a martello.
Il materiale della carrozzeria era alluminio puro in foglio. Il risultato finale differiva solo di 30 kg rispetto all’originale. Poi furono posizionati i componenti più sensibili, come il radiatore frontale, il motore ed il cambio arretrati sino a completare il tutto nel 2010, anno dell’esordio a Villa d’Este e alla Mille Miglia.

La 328 alla Mille Miglia 2010 (Foto Bmw)


Alla fine anche se replica si tratta la partecipazione  alla Mille Miglia è stato il tributo alla Casa tedesca ed alla sua gloriosa storia.

Magari la si poteva fare correre senza un numero di gara, giusto nel rispetto alla storia degli ultimi anni della Mille Miglia.
Ma questa è solo la nostra opinione…ovviamente.

Roberto Manieri

r.manieri@giornaledibrescia.it


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