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Beretta a segno in Turchia e Finlandia

Migliora la redditività delle controllate Stoeger (Istanbul) e Sako (Riihimäki). Il gruppo di Gardone chiude il 2009 con un utile di 22,8 milioni (+40,7%) e un fatturato in crescita del 3,2% rispetto al 2008.
Gli stabilimenti della Beretta di Gardone Valtrompia
Gli stabilimenti della Beretta di Gardone Valtrompia
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GARDONE VT
Accelerano ricavi e utile, anche se le prime proiezioni sull'anno in corso richiedono massima prudenza. Beretta holding chiude il 2009 con un utile netto consolidato di 22,8 milioni euro (in crescita rispetto ai 16,2 milioni dell'esercizio precedente), dopo aver accantonato ammortamenti per 23,2 milioni e imposte di competenza dell'esercizio per 15,2 milioni. Migliora anche il fatturato, in crescita di 3,2 punti percentuali e fermo alla cifra di 426,3 milioni euro, ma secondo il gruppo di Gardone Valtrompia: «l'economia mondiale continua a lanciare segnali contrastanti». Sono questi i principali dati del bilancio chiuso a dicembre 2009 dalla holding che controlla la storica Fabbrica d'armi Pietro Beretta. Il giro d'affari della Holding ha beneficiato dall'inversione di tendenza del dollaro nei confronti dell'euro, mentre le forti difficoltà incontrate su tutti i mercati civili e sportivi sono state compensate dall'andamento delle vendite al settore difesa ed ordine pubblico il cui peso sul totale è passato dall'11% al 15%. Ci sono inoltre da segnalare gli ottimi risultati delle controllate estere, in particolare della turca Stoeger e della finlandese Sako.
Quella vocazione estera del gruppo
Rimane preminente la vocazione internazionale del gruppo bresciano verso i mercati esteri che pesano per circa il 90% delle vendite complessive. Oltre il 48% dei ricavi della Beretta è infatti riferibile al mercato nord americano che cresce del 2% il suo peso sul totale, mentre risulta in ulteriore flessione il comparto domestico (dall'11% al 10%) sia per lo sportivo che per il civile.
Più favorevole l'andamento delle maggiori società controllate attive nel principale mercato di sbocco del Gruppo, ovvero quello americano. Beretta Usa consuntiva risultati commerciali ed economici in miglioramento, Benelli Usa conferma sostanzialmente giro d'affari e redditività sui buoni livelli del 2008. Con riferimento alle altre società produttive, migliorano inoltre i risultati economici della controllata turca Stoeger (con sede ad Istanbul) ed è stato particolarmente soddisfacente l'andamento della finlandese Sako (la base è a Riihimäki), che chiude un 2009 record per quanto riguarda sia livelli di attività che risultato netto. Sempre al di fuori dei confini nazionali, per ciò che concerne le divisioni ottiche della Beretta, l'americana Burris ha inevitabilmente risentito della sensibile contrazione della domanda interna Usa, mentre la tedesca Steiner, acquisita dal gruppo nella seconda metà del 2008 e specializzata nella produzione di binocoli di alta qualità, chiude l'anno con risultati in linea con le aspettative.
In Italia il 70% degli investimenti
Dall'estero all'Italia. Per quanto riguarda le principali società italiane del Gruppo, Fabbrica d'Armi Pietro Beretta, Benelli Armi e Uberti chiudono l'esercizio con fatturati e risultati economici in flessione rispetto all'esercizio 2008. E se, come abbiamo detto all'inizio, il fatturato netto del gruppo Beretta è stato pari a 426,3 milioni di euro, nel contempo c'è però da segnalare la spesa per nuovi investimenti pari a 15,7 milioni (14,8 milioni nel 2008) con un'incidenza del 3,6% sul fatturato. C'è da specificare che circa il 70% degli investimenti realizzati dalla Beretta sono stati realizzati nei siti industriali italiani.
Di rilievo, nella voce degli investimenti, anche la spesa per ricerca e sviluppo che ha sfiorato i 10 milioni di Euro contro i 9,3 milioni del 2008 (circa il 2,3% sul fatturato) ed è stata, come da prassi, completamente addebitata al conto economico dell'esercizio.
Le prospettive per il 2010
Il personale mediamente in forza alla Beretta nel 2009 risulta pari a 2.633 unità (rispetto al 2008, in cui il gruppo era cresciuto di oltre duecento dipendenti per l'apporto della Steiner, si registra un ridimensionamento di circa 170 unità). Le prospettive per il 2010 «non possono che essere improntate ad una estrema cautela - spiega in una nota la Beretta - anche perché il primo scorcio dell'esercizio è stato caratterizzato da tiepidi e contrastati segnali di ripresa dell'economia mondiale: dai principali mercati non provengono evidenze di significativo miglioramento degli andamenti che hanno caratterizzato il 2009, ma si conferma una situazione di generale debolezza - evidenzia il gruppo di Gardone - della domanda dei prodotti destinati allo sport e al tempo libero ove solo la buona accoglienza riservata dalla clientela ad alcuni nuovi prodotti lanciati di recente del gruppo può garantire un recupero di volumi».
Lo scenario è però meno sfavorevole per quanto riguarda il settore difesa ed ordine pubblico che rappresenta peraltro una quota marginale dell'attività del gruppo. Alla luce di tutto ciò, appare quindi ambizioso e «di non facile realizzazione» l'obiettivo di Beretta Holding è di mantenere i risultati del 2009.

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