Bassa

Via libera all’estrazione di gas nella Bassa, sindaci in allarme

Il Ministero ha dato l’ok all’avvio della produzione nell’impianto di gas «San Gervasio 1»
Sul confine. L’area dell’impianto che interessa diversi Comuni
Sul confine. L’area dell’impianto che interessa diversi Comuni
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Il pozzo per l’estrazione di gas si farà. Nonostante le barricate alzate delle amministrazioni comunali interessate dal progetto, il Ministero dell’Ambiente ha decretato ufficialmente la compatibilità dell’investimento che prevede la realizzazione delle opere di sviluppo e di messa in produzione del pozzo «San Gervasio 1» nell’ambito della concessione di coltivazione d’idrocarburi che fu presentato dalla Sogemont srl, società con sede legale a Policorno in provincia di Matera.

L’impianto, mai entrato in funzione e che si trova nel territorio di Cigole al confine con Manerbio e San Gervasio (paese dal quale prende il nome il progetto), venne creato nei primi anni Novanta dall’Eni. Prima di procedere all’installazione dei macchinari che consentono l’estrazione del metano, in modo da immetterlo nella rete di consumo, il progetto è passato al vaglio della procedura di Valutazione impatto ambientale condotta proprio dal Ministero dell’Ambiente. Perplessità.

«Il decreto - spiegano il sindaco di San Gervasio Giacomo Morandi e il collega di Cigole Marco Scartapacchio - dà il via libera al progetto. Nel documento sono però elencate anche molte prescrizioni che la Sogemont dovrà rispettare. Alcuni accorgimenti che avevamo chiesto sono stati fortunatamente accolti, come il monitoraggio sismico. Restano tuttavia ancora molti aspetti da chiarire, ad esempio la verifica del sottosuolo a impianti già realizzati».

Indicazioni che i Comuni del circondario (Leno, Manerbio, Cigole, San Gervasio, Verolavecchia, Pavone del Mella, Bassano, Pontevico e Alfianello) avevano presentato sotto forma di osservazioni durante la procedura di Via che iniziò nel 2014, quando la società materana avviò l’iter in questione. La notizia del decreto, datato 7 agosto, è stata diramata a tutti i comuni interessati alla questione solo pochissimi giorni fa. Passi successivi.

«Ci incontreremo la prossima settimana - spiegano il sindaco di Leno Cristina Tedaldi e il primo cittadino di Pavone Mariateresa Vivaldini - per discutere della delicata questione e capire la posizione da prendere rispetto alla decisione del Ministero. Questo tipo di opere crea comunque parecchie perplessità sul territorio».

Preoccupazioni che sono state fatte proprie anche dal comitato ambientalista della Bassa bresciana: in questi giorni gli attivisti stanno studiando il decreto e, come i sindaci dei Comuni interessati, si ritroveranno a breve per confrontarsi e decidere il da farsi. Nel frattempo è stata convocata per la prossima settimana in municipio a San Gervasio la Commissione Ambiente.

 

 

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